lunedì 11 aprile 2011

La Champions si decide in trasferta...

L'olimpico s'è dimostrato un bunker. La Lazio in casa ha totalizzato 39 punti cadendo solo una volta (Lecce il 9 gennaio) nelle ultime 13 partite. Per non parlare dei 394' di imbattibilità di Muslera, che oggi è tornato a strappare gli applausi dei suoi tifosi.
 Paziente, finalmente cinica in avanti, estremamente compatta in fase di non possesso: ora a Zàrate e compagni non resta che sfoderare la personalità adeguata anche in trasferta. Degli ultimi 6 turni, ben 4 saranno lontani da Roma: Catania, Inter, Lecce e lo scontro diretto contro l'Udinese. E' lì che si decideranno le sorti Champions di una squadra.

A chi si sorprende del ritorno in auge dei suoi Reja risponde sarcastico che è da inizio campionato che la Lazio occupa queste posizioni; ma come sempre i giornalisti sportivi fanno finta di dimenticarsene.

Poi aggiunge che per continuare a far bene anche in trasferta la Lazio deve dimostrare maturità, quella che è mancata a Napoli in occasione dei due gol che hanno portato al pareggio dei partenopei. Inoltre zio Edy non ha dubbi, per centrare l'obiettivo Champions bisogna ottenere almeno due vittorie fuori casa, ma non se la sente di fare una previsione sulla quota punti che dovrebbe essere sufficiente per la qualificazione. "67 punti potrebbero non bastare" ha aggiunto Reja e perciò bisogna iniziare a mettere punti in cascina già dal match di domenica a casa del Catania.

ERRORI ARBITRALI -  "Sono molto preoccupato di quanto sta accadendo, ma non solo da ora, è tutto l'anno che le sviste non sono equamente distribuite. Quando succede qualcosa a noi ci lamentiamo per qualche giorno, a parte qualche sfuriata a caldo del presidente Lotito poi siamo sempre andati oltre, mentre altri recriminano per tutta la settimana. Mi auguro che da qui alla fine tutte le partite siano correte, come lo è stata la nostra con il Parma. Al termine dell'incontro Mazzoleni mi ha ringraziato per il comportamento che abbiamo mantenuto in campo, malgrado le proteste di Napoli. Ma da ora in avanti - tuona Reja - ci va di mezzo il lavoro di un'intera stagione, se gli arbitri devono sbagliare possono farlo in buona fede e non perché condizionati".

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